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"Questo libro esplora e riorienta il discorso sulla città come testo, come luogo scrivibile e leggibile investito di funzione, di senso e di valore. Rispetto al vasto discorso sul "testo urbano", quello su cui intendiamo in particolare riflettere è la qualità costitutiva di questa specifica "testualità" e della sua ipotetica struttura: da qui dunque il naturaleartificiale, che designa la presenza di un materiale costruttivo composto, e il palinsesto come modello strutturale, in analogia alla pergamena su cui si sovrappongono diversi testi, senza che si cancellino del tutto le tracce delle precedenti inscrizioni. Solida e immaginaria, la città sarebbe allora un corpo-testo durevole, ma fluido e mutante, la cui superficie dialoga con le sue profondità: un organismo che vive diverse vite e incorpora cicli di vita, affondando le sue radici nel tessuto naturale rilavorato dall'uomo. Strato su strato, con cancellature e interpolazioni, resti e suture, che si sovrappongono e si intersecano come in una "pasta sfoglia"." (Rossana Bonadei)